Quando Mozart incontrò i livornesi Nardini e Cambini.
Una serata di rilievo quella di venerdì 2 agosto quando alle 21.30 il Quartetto Quodlibet eseguirà un programma di straordinario interesse dedicato la prima parte ai quartetti dei compositori livornesi Pietro Nardini e Giuseppe Maria Gioacchino Cambini e la seconda parte al Quartetto K 458 in si bemolle maggiore di Mozart.
Pochi sanno infatti che il giovane Mozart conobbe e apprezzò i due più noti compositori livornesi del Settecento Nardini e Cambini.
Nardini, eccelso violinista osannato in tutta Europa e musicista di corte a Firenze, fu per Mozart modello d’eleganza.
Cambini, per quanto degno di stima, fu per il genio di Salisburgo un detestabile rivale: costretto all’esilio in cerca di fortuna, la trovò a Parigi dove aderì alla rivoluzione e vi rimase fino alla morte.
Tanto per i livornesi quanto per Mozart, il quartetto rappresentava un mezzo ideale per la realizzazione di architetture musicali complesse dove ogni strumento può suonare la propria parte con pienezza di espressione e al contempo coordinarsi con gli altri in un perfetto insieme.
In Cambini troviamo un certo pathos protoromantico e una verve personalissima che sortono esiti non lontani dalla vivacità ritmica di Mozart. In Nardini ravvisiamo la cura per la sobrietà e la purezza della melodia, rivelatrice di quel “gusto del cantabile” che Mozart bambino aveva potuto ben apprendere dalle esecuzioni impeccabili del violinista e che fin dalle prime composizioni aveva sempre tenuto presente.
Nel complesso, quel che più accomuna i tre è la prevalenza dell’espressione artistica sul virtuosismo, cosicché anche i passaggi di bravura non risultano fine a se stessi ma vengono ben integrati nel tessuto musicale, dove si tende a un sempre più stretto rapporto tra contenuto e forma musicale.
Ingresso 10 euro, prenotazioni 3356067348
Il Quartetto Quodlibet è composto da Marcello D’Angelo, violino, Gian Pietro Melucci, violino, Letizia Baglini, viola e Roberta Monaco, violoncello.
Quodlibet (dal latino “ciò che piace”) può sembrare un nome stravagante per un quartetto d’archi, formazione cameristica quant’altre mai vincolata al massimo rigore nell’interpretazione e nella realizzazione tecnica di un repertorio che rappresenta il non plus ultra del pensiero musicale dalla metà del Settecento a oggi. Ma Quodlibet è anche il nome di una forma musicale nella quale si sono cimentati moltissimi se non tutti i più grandi compositori, che consiste nel mettere insieme più melodie di origine popolare spesso di carattere contrastante. E’ proprio con questo spirito, con l’intenzione cioè di valorizzare ciò che di originale ha ogni “voce” che lo compone, che il Quartetto Quodlibet si è formato nel 1997 per volontà di quattro musicisti attivi da anni nel campo della musica da camera. La loro formazione musicale attinge all’insegnamento di importanti didatti di fama internazionale.
I componenti del Quartetto Quodlibet svolgono la loro attività come membri di orchestre sinfoniche e da camera, di ensemble cameristici dal duo al quintetto e come insegnanti presso varie scuole di musica. Il quartetto ha tenuto concerti per stagioni concertistiche e lezioni-concerto per scuole statali con un repertorio che spazia dai classici al Novecento e ha contribuito alla realizzazione della colonna sonora del film “Puccini e la Fanciulla” di Paolo Benvenuti e Paola Baroni presentato nella sezione Fuori Concorso – Eventi Speciali alla 65a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e in altri importanti festival internazionali. Il Quartetto Quodlibet è citato sul libro I Quartetti della Liuteria Italiana del M° Carlo Vettori ed appare nel video “L’arte del liutaio, tradizione livornese” sul sito de Il Tirreno.