“Elvira povera donna”. Giacomo Puccini si racconta in una pièce di Fulvio Venturi.


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Nella pièce “Elvira povera donna” che va in scena a Villa Trossi venerdì 31 agosto alle ore 21. 30, per la prima volta in teatro, il musicista lucchese parla dei suoi capolavori e della sua vita. Il testo è di Fulvio Venturi, ma Giacomo Puccini è in scena a parlarci con estrema sincerità.
La musica e i suoi amori sono il centro della narrazione, dagli esordi milanesi al tempo della Scapigliatura alla estrema, incompiuta Turandot, in un arco di circa cinquanta anni. Non tutti sanno che Puccini fu un musicista assalito da continui dubbi, che scrisse e riscrisse le sue opere, sottoponendole a un lavoro di revisione pressoché continuo, alla ricerca di una soddisfazione personale impossibile da raggiungere. Poi il rapporto complicatissimo con la moglie Elvira, costruito sull’attrazione e sulla passione, su sentimenti ineluttabili che portarono la donna ad abbandonare il precedente matrimonio, ma che fu inframmezzato dai continui tradimenti di lui, dalla gelosia, persino da avvenimenti tragici.
Puccini e le donne, un mondo del quale si è sussurrato molto, ma che solamente adesso è esplorato con serenità, collocando la vita sentimentale dell’uomo Puccini come punto focale della sua attività artistica. Ma il rapporto con la moglie si dimostrò alla fine indissolubile, come testimonia l’ultima frase, “Elvira povera donna”, che Puccini scrisse su un foglio poche ore prima di morire e che dà titolo al lavoro di Venturi.
La pièce è costruita in forma di monologo, con la narrazione di Puccini che si alterna con la sua musica. In sottofondo, come un fiume che scorre, i temi che caratterizzano le opere del musicista lucchese. In via del tutto eccezionale partecipa alla serata il soprano Donata d’Annunzio Lombardi, una delle massime interpreti pucciniane di questo periodo, che con la consueta eleganza farà ascoltare “In quelle trine morbide” da Manon Lescaut, “Sì mi chiamano Mimì” da La Bohème, “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly, “Senza mamma” da Suor Angelica, “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi. Momenti di abbagliante bravura che impreziosiscono la serata.
Ingresso 10 euro, prenotazioni 3393422139.