“Allestire l’arte”. Tre incontri per conoscere e interpretare le modalità espositive oggi
In una mostra o in un museo, come leggere l’allestimento delle opere?
Quali scelte curatoriali ci sono dietro ai progetti espositivi?
Come l’allestimento influisce sul visitatore nel momento della fruizione delle opere e nel momento dell’incontro del suo bagaglio di risorse con i nuovi contenuti e stimoli proposti?
Abbiamo rivolto queste domande a quattro relatori e ne è nata così l’idea di “Allestire l’Arte”, un ciclo di tre incontri ad ingresso libero focalizzati su una selezione di esempi relativi ad altrettante epoche storiche: l’antichità classica, l’epoca moderna e la contemporaneità.
- Venerdì 3 marzo alle ore 17, Denise La Monica, storica dell’archeologia classica, presenta un affondo dal titolo Sguardi sull’antico, oggi. Recycling Beauty alla Fondazione Prada.
- Venerdì 17 marzo alle ore 17, Fabrizio Federici, storico dell’arte moderna, approfondisce il tema Mostre mo(n)struose: uno sguardo tra il serio e il faceto agli spazi espositivi.
- Venerdì 21 aprile alle ore 17, Alessandra Dini, restauratrice e storica di arte contemporanea e Yonel Hidalgo Pérez, artista e tecnico specializzato in allestimenti d’arte contemporanea, propongono un intervento multidisciplinare con Oltre il quadro. L’arte contemporanea in contesti installativi.
Lungi dall’esaustività di un tema così vasto e in continuo mutamento, gli incontri intendono offrire stimoli e curiosità per consentire a noi visitatori di conoscere, comprendere e interpretare alcune scelte negli allestimenti espositivi progettati tanto per musei quanto per mostre.
Infatti nel raggiungimento degli obiettivi di un museo permanente, così come di una esposizione temporanea, l’allestimento gioca un ruolo decisivo. E’ tramite le scelte espositive che le opere d’arte sono presentate, comunicate e fruite con efficacia e impatto. E’ grazie al progetto di allestimento che si possono garantire, oltre alla conservazione e valorizzazione dei manufatti artistici, anche la necessaria accessibilità e inclusività dei pubblici nel contesto espositivo.
Non esistono modelli ideali o replicabili in ogni situazione, perché ogni allestimento è unico e specifico, frutto di un dialogo complesso che intreccia le particolari esigenze di almeno quattro elementi: le opere, lo spazio, il curatore e il pubblico.