Corinna Trossi
Corinna Trossi, terza dei figli del conte Carlo e della marchesa Vitalina Mathieu Pian Villar, nacque a Biella l’1 dicembre 1883. Alla morte del padre nel 1927 ereditò la Villa di Ardenza, dove visse con il marito Dino Uberti.
Amante dell’arte e interessata all’ambiente artistico labronico, che frequentò apprezzandone la vivacità, insieme al marito amò arricchire la Villa di Ardenza con dipinti e sculture di artisti di rilievo, come lo scultore Valmore Gemignani, al quale fu commissionato il gruppo faunesco in bronzo che orna la vasca collocata in fronte all’ingresso principale della Villa su via Ravizza, insieme a un altro piccolo gruppo bronzeo di un bambino che gioca con un capretto.
A Gemignani nel 1925, per iniziativa degli artisti del Gruppo Labronico e di Bottega d’Arte, era stato commissionato il monumento a Giovanni Fattori che fu realizzato grazie a una sottoscrizione pubblica e inaugurato a Livorno il 25 ottobre 1925, con un discorso di Plinio Nomellini e una commemorazione di Ugo Ojetti al Teatro Politeama.
I legami con la terra d’origine si confermavano nei Trossi-Uberti con la commissione al valente pittore piemontese Vittorio Cavalleri dei forti e freschi ritratti di Corinna, del marito Dino e della madre di lui, ancora oggi conservati nella Villa di Ardenza.
Altra testimonianza di attenzione alle figure artistiche eminenti del tempo fu la commissione al pittore romano Giulio Aristide Sartorio di una grande tela, ascrivibile attorno al 1928, che ancora oggi decora il soffitto della sala dalla quale si accede alla terrazza, aperta alla magnifica vista sul mare di Ardenza.
Non era solo l’interesse a circondarsi di cose belle, ma anche l’attività artistica del marito, ormai dedicato a tempo pieno alla pittura, che preparò nei propositi della contessa Corinna l’idea di un’istituzione che secondasse la straordinaria passione dei giovani artisti livornesi per le arti figurative, in una città dove questa passione è ancora oggi così diffusa.
La tradizione familiare di munificenza si confermò nel testamento che Corinna Trossi dettò il 22 maggio 1950 a tre anni dalla morte, nel quale rese concreto il proposito di una fondazione che nel s nome suo e del marito, fosse preposta a quello scopo, lasciando per questo la Città di Livorno erede universale.
Corinna Trossi morì il 18 febbraio 1953 nella Villa di Ardenza ed è sepolta nella tomba Uberti nel Cimitero monumentale di Oropa.