All’Astrattismo dei primi del Novecento e al suo rapporto con la musica è dedicato il prossimo incontro del Corso di Storia dell’Arte


Mediagallery

Venerdì 20 febbraio 2015 alle ore 17.30, Monica Chessa presenta una conferenza dedicata al tema

Astrattismo spiritualista e geometrico. Percorsi pittorici e musicali a confronto.

Abstract. Le origini dell’astrattismo si fanno risalire, convenzionalmente, agli anni che vanno dal 1910 al 1914, quando acquista una sua autonomia specifica ed entra nella storia dell’arte contemporanea come movimento.

Nell’ambito di questo fenomeno – identificato come un nuovo modo di fare arte, basato sulla creazione una nuova realtà, differente da quella visiva – si svilupparono due filoni: l’astrattismo “spiritualista”, rappresentato dall’opera di Kandinskij, di impostazione romantica e basato sull’espressione soggettiva dell’interiorità dell’artista; e l’astrattismo geometrico, fondato sulla rappresentazione di una realtà oggettiva, sviluppatosi in Russia e in Olanda grazie ai fondamentali contributi di Mondrian e Malevic.

Partendo dalle radici comuni, rintracciabili nell’influsso del simbolismo e della teosofia, si illustreranno i punti di contatto e di divergenza, attraverso l’analisi dei temi e delle intenzionalità degli artisti più rappresentativi.

Il filo rosso che lega insieme tali esperienze pittoriche è rappresentato dai numerosi tentativi di integrazione fra musica e pittura, sperimentati sia nell’ambito spiritualista che in quello geometrico. All’interno di quest’ultimo, avrà un ruolo predominante l’esperienza compiuta da Luigi Veronesi, uno dei più originali esponenti della pittura astratta in Italia.